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giovedì 25 novembre 2010

Five a Day – i cinque colori della vita



Le aspettative di vita sono cambiate negli ultimi anni raggiungendo il traguardo dei 76,8 anni per l'uomo e 82,5 per la donna. Dalla tabella si può osservare quanto sia aumentata l'aspettativa di vita nell'intervallo di due anni (2005-2007), ma i valori sono ottenuti in base ad una media matematica e influenzate in negativo dalla mortalità neonatale, cosa che avviene ormai di rado.




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Per vivere meglio è opportuno migliorare lo stile di vita iniziando da una sana e salutare alimentazione. Sappiamo che gli alimenti, soprattutto di origine vegetale, apportano sostanze benefiche per l'organismo umano, queste sono dette fitofarmaci.
Gli alimenti che presentano tali sostanze sono detti "funzionali" o "nutraceutici" e forniscono importanti benefici per la salute, non solo in termini conservativi per la salute stessa ma preventivi nei confronti di molteplici patologie. Gli alimenti del terzo millennio sono proprio i nutraceutici classificati in base al colore.


I cinque colori della vita





Il rosso: pomodoro, fragole, ciliegie, ravanelli, anguria, arance rosse, etc.; hanno effetti positivi sul tratto urinario, sulla memoria, sono indicati come riduttori dell'incidenza tumorale e delle malattie cardiovascolari. Le sostanze phytochemical principali sono il licopene e le antocianine. Sono entrambi sostanze ad alto potere "scavenger" (spazzine).

Il giallo-arancio: arance, clementine, mandarini, limoni, melone, zucca, carote, peperoni, albicocche, pesche; hanno effetti positivi sul sistema immunitario, sulla vista, sulla pelle; sono testati con ottimi riscontri per il loro effetto antitumorale e protettivo sul sistema cardiocircolatorio. I principali phytochemical sono: i flavonoidi, che agiscono a livello intestinale; la vitamina C , presente in quantità nel peperone, arancia e limone, ha funzione antiossidante e contribuisce alla formazione del collagene; le antocianine, con effetti antinfiammatori, antitumorali e anticoagulanti, sono presenti in grandi quantità nelle arance.

Il verde: asparagi, basilico, prezzemolo, broccoli, insalata, spinaci, zucchine, kiwi, cetrioli, uva bianca, etc.; hanno effetti positivi su ossa, denti, vista e sono attualmente testati per il loro effetto antitumorale. I principali phytochemical sono la clorofilla e i carotenoidi che aiutano a prevenire molti tipi di tumori e proteggono dalle patologie coronariche. Sono anche responsabili dello sviluppo delle cellule epiteliali come l'epidermite e l'endotelio, tessuto presente nei vasi sanguigni. Nel verde c'è anche il magnesio, utile per il metabolismo dei carboidrati e delle proteine, regola inoltre la trasmissione degli impulsi nervosi. Gli ortaggi a foglia verde contengono molto acido folico (vitamina M o B9) e i più generici e meno stabili folati, che aiutano a prevenire l'aterosclerosi e la spina bifida nei neonati durante la gravidanza.

Il blu-viola: melanzane, radicchio, frutti di bosco, uva rossa, prugne, fichi, etc.; hanno effetti positivi sul tratto urinario, sull'invecchiamento cellulare e sulla memoria; gli sono attribuiti poteri antitumorali e protettivi sul sistema cardiocircolatorio. Gli alimenti di questo gruppo apportano un cospicuo contenuto di fibra che facilita la peristalsi (movimento delle pareti intestinali che accelera il transito dei boli). I principali phytochemical sono l'antocianina, il ribes e il radicchio apportano vitamina C, che facilita la formazione di collagene e carnitina, e i carotenoidi. I frutti di bosco curano invece la fragilità capillare e prevengono infiammazioni al tratto urinario. Sono presenti i carotenoidi che hanno effetti preventivi nei confronti di tumori, malattie cardiocircolatorie compreso l'ictus, patologie neurodegenerative, cataratta, invecchiamento cellulare specialmente quello cutaneo.

Il bianco: cipolla, aglio, cavolfiore, finocchi, mele, pere, funghi, etc.; hanno effetti positivi sui livelli di colesterolo LDL; hanno effetto preventivo antitumorale e protettivo dell'apparato cardiocircolatorio. I principali phytochemical sono: quercetina, solfuri allilici presenti in aglio cipolla con azione anti-ipertensiva e chemio preventiva; isotiocianati allilici (allicina) con effetti antibiotici, antifungini e attualmente testati per azioni antitumorali e anticolesterolomizzanti.

Gli alimenti dei cinque gruppi non possono essere considerati curativi, né tantomeno panacea per qualsivoglia disturbo o patologia, solo il consumo costante e alle dosi consigliate, proprio per la presenza dei phytochemical, contribuiscono a svolgere un'attività protettiva sul nostro organismo. È consigliato un consumo totale di 400 g/die comprendendo possibilmente in tale quantità, tutti i colori presenti e in cinque momenti differenti della giornata. Con tale dosi si garantisce approssimativamente un apporto giornaliero di fitocomponenti nutraceutici pari a 1,5 g. Si deve ricordare che la moderazione è essenziale per l'efficacia dell'azione. Il "troppo storpia" anche per i composti benefici che, se assunti in dosi eccessive, potrebbero avere effetti contrari e antinutrizionali ( i tannini in grandi quantità influiscono sull'assorbimento delle proteine, o le fibre insolubili, come la crusca, su quello dei sali minerali come il calcio e lo zinco).
Questo articolo è redatto sui consigli per una sana e corretta alimentazione del Prof. Pierluigi Biagi , in ambito della convention con tema "Il ruolo degli ortaggi nell'alimentazione del XXI secolo" , Cesena 8 Febbraio 2007 .
Argomento didattico del C.d.L. "Scienze dell'Enogastronomia Mediterranea e Salute" dell'Università di Messina.


mercoledì 17 novembre 2010

La Dieta Mediterranea è Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità


Nel linguaggio comune è abitudine indicare il regime alimentare con il quale ci si nutre con il termine Dieta, e noi continueremo ad utilizzare tale termine per indicare ciò che entra con grande merito tra le liste dell'Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura). Il patrimonio culturale immateriale dell'umanità, già ricco di 166 elementi (in Italia è il terzo dopo "l'opera dei pupi" siciliana e "il canto a tenore" sardo), inserisce nelle proprie liste il "nostro" regime alimentare, non solo come mezzo alimentare, nutrizionale e salutistico, ma sotto la più ampia visione storica dello "stile di vita"(Dìaita: modo di vivere). La candidatura è stata presentata da Italia, Spagna, Grecia e Marocco e approvata a Nairobi in Kenia. La notizia è divulgata dal presidente della Coldiretti Sergio Marini indicandone i meriti agli agricoltori-allevatori-pescatori che hanno saputo mantenere quasi del tutto inalterata la tradizionale disponibilità delle risorse.
Quello che era inteso Mare Nostrum dagli antichi Latini, il Mar Mediterraneo, ospita, sulle rive del proprio bacino, popoli, che pur avendo identità proprie, con differenze abissali e piccole sfumature, hanno garantito una cultura comune, quella alimentare, nel corso dei millenni. Una grande fortuna è quella del bioma presente in quest'area del globo terrestre, che l'uomo, in tempi profondi, ha saputo addomesticare e sfruttare e, grazie a un radicato senso culturale, tale "fortuna" si è tramandata di padre in figlio, a volte arricchendosi di nuovi elementi, come il pomodoro (Solanum lycopersicum esculentum) e la patata (Solanum tuberosum L.) provenienti dalle Americhe.
L'importanza degli alimenti principali nella nostra dieta si evince dalla storia. I commercianti Fenici prima, i conquistatori Greci, Latini e Arabi dopo, hanno garantito la divulgazione delle colture di base nella nostra dieta, portando ovunque conoscenza, usi e costumi. La convivialità della tavola è retaggio di tali culture. L'azione preventiva degli alimenti sulla salute proviene dalla visione "olistica" del corpo umano
di Ippocrate, nel V secolo a.C., con le sue "teorie umorali".
Gli stessi alimenti che troviamo descritti nel poemetto eroicomico di Archestrato di Gela, "Hedypatheia", e in quello di Ateneo di Naucrati, "I Deipnosofisti", nel IV e III secolo a.C., li ritroviamo sulle nostre tavole. Lorenzo Piroddi e Ancel Keys, entrambi medici, nel secolo scorso, promuovono la dieta mediterranea come fattore preventivo delle malattie cardiocircolatorie e dismetaboliche.
Cibo è sinonimo di cultura, storia, tradizione, scienza e noi mediterranei abbiamo saputo sfruttare tutto ciò con grande maestria fino al riconoscimento ufficiale.
Un grandissimo riconoscimento che gratifica i neolaureati in "Scienze dell'Enogastronomia Mediterranea e Salute" di Messina e spinge con orgoglio i docenti e attuali studenti nel proseguire con uguale impegno alla divulgazione e conoscenza dello Stile Mediterraneo nel mondo.
Ad maiora semper.